Secondo i dati del Centro Formazione Confindustria Moda, nel 2023 in Italia sono state prodotte 148 milioni di paia di scarpe, l’8,6% in meno rispetto all’anno precedente. Inoltre, questa cifra è lontana dai 179 milioni di paia immessi in commercio in Italia nel 2019.
Dai dati elaborati dal centro di ricerca Confindustria Moda per l'Associazione dei produttori di scarpe italiani Assocalzaturifici emerge inoltre che le esportazioni (comprese le scarpe riesportate) sono stimate in aumento dell'1,1% su base annua a 12,79 miliardi di euro, mentre le importazioni sono diminuite del 3,5% su base annua. anno a 6,99 miliardi di euro.
“L’anno trascorso è stato caratterizzato da un andamento instabile per il settore calzaturiero italiano. Alla brillante performance del primo trimestre con una crescita a doppia cifra delle esportazioni e del fatturato commerciale è seguita una progressiva flessione. Ci sono segnali preoccupanti all’inizio del 2024 e ci aspettiamo un ulteriore rallentamento almeno nella prima metà dell’anno. La situazione è determinata da un contesto internazionale difficile, con elevati rischi geopolitici, nonché limitate capacità finanziarie di famiglie e imprese”, ha commentato la Presidente di Assocalzaturifici Giovanna Ceolini.
Nei primi 10 mesi del 2023 (dove finiscono i dati ufficiali Istat finora diffusi), la Francia si conferma al primo posto tra i mercati esteri per l'industria calzaturiera italiana (+17,3% in valore e +1,1% in paia rispetto al periodo di gennaio -ottobre 2022).
La Svizzera, tradizionale polo logistico dei marchi, ha registrato un forte calo (-24,6% in valore e -33,3% in paia), probabilmente influenzato dai cambiamenti nelle strategie distributive (a causa delle quali una parte significativa della merce venduta è stata spedita senza transito magazzini svizzeri).
I mercati statunitense e tedesco hanno visto un forte calo delle vendite nella seconda metà dell'anno (circa -25% in volume nel quadrimestre luglio-ottobre), registrando un calo di circa -20% nella coppia rispetto al primo semestre. 10 mesi (e -7,8% e -2,3% rispettivamente in valore).
I flussi diretti di prodotti dall'Italia verso l'Estremo Oriente, rafforzati anche dalla diminuzione dei transiti attraverso la Svizzera, sono aumentati del +15,6% in valore e del +7,4% in paia (verso Cina +12,4% in valore; verso Hong Kong +16,5 %; al Giappone +18,7% e alla Corea del Sud +2,8% in valore e meno in natura).
Le vendite di calzature italiane negli Emirati Arabi Uniti sono aumentate del 30% a valore e dell'8,9% a paia.
Le vendite in Russia a valore sono cresciute del 36,8%, in Ucraina la crescita è stata del 79%, un balzo significativo dopo il crollo del 2022 causato dallo scoppio del conflitto militare. Tuttavia, i dati di vendita qui rimangono ancora al di sotto dei livelli del 2021.
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